A cura della prof.ssa Mariarosa Carpentieri
Nel 1818 l’Austria proclamò nelle province venete l’obbligatorietà delle scuole popolari gratuite.
Solamente dopo il 1820 la legge fu messa in atto con numerose difficoltà, anche se si sarebbero potute creare le premesse per l’alfabetizzazione per una buona parte della popolazione.
A Dueville notizie certe sull’esistenza di scuole in questo periodo non ce ne sono, ma la presenza di un maestro intorno agli anni ’40 fa pensare che nel paese ci fossero delle strutture popolari pubbliche condotte da insegnanti laici.
Con l’unità d’Italia nel Veneto (1866), all’ordinamento austriaco si sovrappose la legge Casati del 1859. Un ordinamento di carattere accentratore e burocratico che mal si sposava con la realtà veneta. La legge ordinava l’amministrazione centrale, le università e la scuola superiore. La scuola popolare vi trovò solo un piccolo posto.
L’insegnamento era affidato alla buona volontà dei comuni che dovevano assumere direttamente i maestri, ma senza alcuna garanzia finanziaria. Si prevedeva l’obbligo scolastico di due anni, nei comuni con meno di 4.000 abitanti. Ai maestri, mal retribuiti e carenti di qualificazione professionale, si richiedevano tre cose: un po’ di sapere, molto cuore, devozione senza limiti al proprio dovere.
Nel 1879-80 a Dueville c’era una scuola unica rurale maschile, con tre classi: la prima superiore e la seconda frequentavano alla mattina dalle ore 9 alle ore 11. La prima inferiore dalle 13 alle 15. Erano iscritti 105 alunni, ma appena la metà frequentava. Quasi il 40% degli alunni veniva bocciato. Fino al 1884 nel comune di Dueville non c’era un edificio scolastico e le classi erano sistemate in stanze ristrette, non riscaldate, reperite fortunosamente, pochi banchi, sussidi inesistenti.
Nel 1905, quasi la metà delle bambine e dei bambini che frequentavano la scuola primaria venivano bocciati. Molti non andavano a scuola perché mancavano le aule. In ogni classe c’erano oltre 70 alunni. A Dueville nel 1906 si decise di sdoppiare la prima maschile con 97 bambini. C’erano altre tre classi con più di 70 alunni.
A Povolaro c’erano una classe maschile retta dal cappellano e una classe femminile seguita da un’ insegnante. Anche a Povolaro le classi erano ubicate in aule fatiscenti e poco salubri. Solo intorno al 1950 abbiamo la costruzione di un edificio scolastico che accoglierà le classi dalla prima alla quinta della scuola elementare (come veniva chiamata fino a pochi anni fa l’odierna scuola primaria).
Dal 2014 la scuola ”Don Bosco “ di Povolaro è stata spostata in via C. Malaparte in un nuovo edificio che risponde alle ultime disposizioni di legge riguardanti l’edilizia scolastica. Il vecchio edificio è stato abbattuto ed è stato creato un parcheggio.
Nel 1911 si decise di dare a Dueville, che contava circa 6.000 abitanti, un fabbricato che riuscisse
“bello e grandioso fornito di tutte le comodità….” L’edificio di via IV novembre ex scuola Antonio Fogazzaro, oggi ‘centro civico’, fu terminato nell’ottobre del 1915, nonostante le difficoltà causate dalla Grande Guerra. Le scuole nuove non poterono però ospitare subito i bambini perché nel 1916 vi fu installato un ospedale da campo inglese con 230 posti letto.
Alla fine della guerra l’edificio di via IV novembre riprese la funzione di scuola ‘elementare’.
Negli anni che vanno dal 1950 al 1960, con il crescere della popolazione scolastica, le aule non erano più sufficienti e infatti furono utilizzate come aule alcuni locali del municipio e nel cortile interno delle scuole fu posto un prefabbricato che ospitava tre aule. Anche la palazzina a ovest del cortile fu adibita ad aule.
Negli anni ’70 la crescita demografica fu notevole, tanto che le sei classi di prima ‘elementare’ dovettero frequentare la scuola di pomeriggio. La situazione fu risolta con la costruzione delle scuole nuove di via Bersaglieri. Attualmente è l’unica scuola primaria ubicata a Dueville.
Negli anni che vanno dal 1910 al 1914 furono costruite le scuole di Passo di Riva, con i ‘provvidenziali’ contributi che giunsero da Gaetano Rossi. All’inizio l’edificio era di un solo piano con quattro aule. Nel 1956 le scuole vengono ampliate e avranno le cinque aule. Nel 1885 viene inaugurata la nuova scuola ‘elementare’. Il vecchio edificio, dopo vari adeguamenti, ora ospita una scuola materna: la scuola dell’infanzia “Bruno Munari”. Attualmente, a causa della diminuzione della popolazione scolastica, non c’è più la scuola primaria, gli alunni frequentano nelle altre scuole presenti nel comune e l’edificio viene utilizzato per altre attività.
Negli anni trenta fu costruito l’edificio che attualmente ospita la scuola primaria “Giovanni Pascoli” di Vivaro. Sin dal 1876 a Vivaro c’erano delle aule situate nell’edificio posto di fronte alle scuole attuali, nell’ex sede parrocchiale.
Negli anni ’30 del secolo scorso, nel comune di Dueville, erano attive due scuole materne comunali gestite dalle suore: una a Dueville ed una a Povolaro.
Scuola secondaria di primo grado “A. G. Roncalli”
L’edificio che ospita la scuola secondaria di primo grado è stato costruito negli anni ’60, fino ad allora i ragazzi, per frequentare la ‘scuola media’ dovevano spostarsi a Sandrigo, a Vicenza o a Thiene. L’inaugurazione del suddetto istituto avvenne nel 1963. Nel 1980, a causa dell’aumento della popolazione scolastica, fu ampliato. Successivamente sono stati fatti interventi ulteriori per renderlo adeguato alle ultime disposizioni di legge.
L’Istituto comprensivo “A. G. Roncalli” oggi comprende:
quattro scuole dell’infanzia: la scuola “Bruno Munari” di Passo di Riva, la scuola “Maria Salvetti Bevilacqua” di Povolaro, la scuola “Gianni Rodari” in via Cavalieri di Vittorio Veneto e la scuola “Edmondo De Amicis” in via IV Novembre ubicate a Dueville.
Tre scuole primarie: la scuola “Giovanni Pascoli” di Vivaro, la scuola “Don Bosco” di Povolaro, la scuola “Don Milani” di Dueville.
La scuola secondaria di primo grado “G.Roncalli” che dà il nome all’istituto comprensivo.
Vedi ricerca di Francesco Marchesin nel testo di Claudio Povolo “Dueville. Storia e identificazione di una comunità del passato”. Varie fonti orali.